
il circo sociale.
ANALISI
Negli ultimi 30 anni in Europa e in Italia si è sviluppata una cultura della pratica sportiva applicata alle arti circensi per bambini e ragazzi, basata sull’aspetto educativo e motorio, come alternativa ad una pratica sportiva tradizionale. Il circo non è un attività competitiva, né uno sport canonico, bensì fa fortemente leva sull’aspetto fantastico di chiunque, riuscendo a proporre tutti quegli esercizi classici, che vengono eseguiti nello sport tradizionale, in maniera più divertente e motivata. Sotto il profilo motorio, le arti circensi si rivelano inoltre come un attività completa, che lavora su tutte le capacità motorie: dalla coordinazione dinamica generale, all’equilibrio, alla postura, alla coordinazione oculo-manuale; questo lavoro svolto a 360°, è la nota vincente della proposta.
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STIMOLI
Si vuole stimolare la reattività dei ragazzi, la capacità di vivere ed interpretare ruoli diversi, la loro creatività nell’ideazione di uno stile di vita alternativo, fin dai primi momenti in cui si apprendono le tecniche basilari. La pratica richiede disciplina e concentrazione continua allenandosi all'attenzione verso se stessi, verso i compagni e verso gli attrezzi che vengono utilizzati. Durante i laboratori vengono altresì inseriti elementi di pantomima teatrale utili per sviluppare l’immaginazione, come tecniche di clown e improvvisazione. Lo scopo è quello è quello di promuovere una progressiva apertura mentale che conduca gli adolescenti all’abbandono della modalità di rifiuto del nuovo e del cambiamento fino a raggiungere una buona capacità di socializzare tra loro e con gli adulti.
CRESCITA
In questo percorso diviene importante la comprensione e la capacità di accettare i propri limiti e renderli “comici” o quanto meno a ironizzarci sopra, si giunge così ad una nuova consapevolezza di se stessi basata sull’accettazione propria e altrui. Ad esempio, se una piramide umana (acrobazia) funziona, è perché ognuno ha i suo ruolo e lo rispetta per ottenere un risultato che coinvolge tutti. Le tecniche di giocoleria prevedono l'utilizzo di funzioni cognitive basilari per l'organizzazione psichica, per la salute mentale e per una soddisfacente interazione con l'ambiente e le persone, senza peraltro creare nel ragazzo un'ansia da prestazione che sarebbe controproducente.